08 Gen Islanda- Diario di viaggio- Episodio 3- Akureyri e il Lago Myvatn
3 Agosto 2016.
La nostra destinazione di oggi è Akureyri, la seconda città più grande d’Islanda. Ci arriveremo nel pomeriggio , dopo aver fatto il periplo della penisola di Trollaskagi. Da Akureyri visiteremo il lago Myvatn e la zona circostante.
Lasciamo Hvammstangi, dove l’acqua di rubinetto ha odore sulfureo. Seguiamo la strada fino a Blondus, poi puntiamo verso Sauðárkrókur. La via è come sempre avventurosa, la strada passa tra le montagne e lo spettacolo è sempre eccezionale. Sauðárkrókur è sul mare ed è un grazioso villaggio dedito alla pesca, nel tratto di costa che unisce due penisole.
La penisola di Trollaskagi ci conquista subito, il paesaggio e stupendo, la strada un po’ meno…
Purtroppo la giornata è piovosa e quindi facciamo poche soste anche se gli angoli pittoreschi sono tanti.
Arrivati a Siglufjordur ci fermiamo per fare quattro passi in paese.
Il porticciolo è molto carino, un tempo Siglufjordur era un centro di pesca delle aringhe molto fiorente. Le montagne circostanti sono molto belle, riusciamo a vederle nei rari momenti in cui le nuvole si diradano. Proseguiamo il viaggio verso Olafsfjordur, da pochi anni le due cittadine sono collegate tra loro da un paio di tunnel, di quelli in stile islandese… ad una sola corsia ma doppio senso di marcia. In caso si incroci un altro veicolo proveniente in senso contrario, ci si ferma in una delle tante piccole piazzole di sosta. Il primo è lungo circa quattro chilometri e all’uscita il paesaggio è molto bello. Il secondo tunnel è lungo quasi sette chilometri e per chi soffre di claustrofobia non è certo un bel percorso però grazie a questi due tunnel le cittadine sono collegate tra loro anche in inverno, Siglufjordur non rimane più isolata per lunghi mesi come in passato.
Olafsfjordur è molto carina, facciamo una breve passeggiata e uno spuntino.
Il tempo è leggermente migliorato ma ancora grigio. Qui intorno tante possibilità di fare passeggiate e belle escursioni. La penisola di Trollaskagi è davvero bella ed interessante, selvaggia e ancora poco turistica.
Proseguiamo sulla statale 82 e dopo un’altra galleria arriviamo a Dalvik e poco dopo siamo ad Akureyri. Bel panorama !
Akureyri è la seconda città dell’Islanda, al fondo del fiordo Eyjafjordur circondata da montagne con le cime innevate. E’ carina ma ai nostri occhi appare già caotica e trafficata. Dopo una settimana immersi nella natura ci sentiamo come due orsi bianchi capitati per caso in città…
Cerchiamo il B&B che abbiamo prenotato: molto carino, arredato con personalità. Lasciamo i bagagli e facciamo un giro in centro, cercando di riprenderci dallo shock di essere tornati alla “civiltà” !
4 Agosto 2016
Il cielo è grigio anche oggi ma almeno non piove. Partiamo presto per il lago Myvatn che dista circa 100 Km da Akureyri.Si percorre la statale 1 Hringvegur che è in buone condizioni. Poco prima di Laugar, facciamo una sosta alla cascata di Godafoss. Non c’è nessuno, percorriamo il breve sentiero che conduce alla cascata in silenzio…si sente solo il rumore dell’acqua. La cascata è bellissima e la si può vedere da entrambi i lati. Vale sicuramente la sosta!
Proseguiamo verso Myvatn. Facciamo subito il giro completo in auto, giusto per orientarci. Il lago emana energia magnetica, questo posto è davvero incredibile! Un paradiso per i geologi e non solo.
Decidiamo di andare subito sul cratere Hverfell, nella zona orientale del lago. Un sentiero ben segnato conduce alla cima del cratere in circa 30 minuti. Il sentiero non è difficile ma essendo tracciato su ghiaia vulcanica non è proprio confortevole, indossare gli scarponcini da trekking è stata una buona idea. Il cono di Hverfell visto da lontano è spettacolare, geometricamente perfetto! Visto da vicino è altrettanto affascinante e quando si arriva in cima si è ampiamente gratificati dalla vista del cratere e dal paesaggio circostante. Il sentiero prosegue lungo tutto il bordo del cratere così si riesce a fare il giro completo! Magnifico !
La sosta successiva è a Dimmuborgir, campo lavico con strane formazioni, poi ci fermiamo nella zona di Höfði, un campo di lava ricoperto di vegetazione affacciato sul lago…di una bellezza senza senso! Passeggiamo in zona un paio d’ore, osservando stranezze geologiche, varie specie di uccelli, papere, fiori.
Poi inizia a piovere e in un attimo diluvia. Arriviamo all’auto completamente bagnati nonostante le giacche impermeabili.
Proseguiamo il giro verso Garður , nella zona meridionale. Qui ci sono moltissimi pseudo crateri, gli Skutustaðagìgar, formazioni molto particolari che rendono il paesaggio unico. Stukustaðir è un piccolo villaggio dove ci sono alcune sistemazioni turistiche.
La zona orientale del lago è anche bella ma un po’ meno spettacolare per cui proseguiamo verso Reykjahlið, il centro turistico più grande ( si fa per dire) della zona. Proseguendo sulla statale 1 si possono osservare altre meraviglie geologiche: a circa 3 Km il campo geotermale di Bjarnarflag,con il suo laghetto di un azzuro intenso e gli impianti per lo sfruttamento dell’energia geotermale. In zona ci sono i Bagni termali, belli ma presi d’assalto dai bus turistici, per cui rinunciamo al bagno. Proseguiamo e dopo aver superato il passo di Namascarð, si arriva alla zona geotermale di Hverir, affascinante quanto puzzolente…fango bollente, soffioni, terreno color giallo zolfo, pozze rumorose… incredibile, bellissimo.
Le zone più pericolose per il fragile terreno sono circoscritte e ben segnalate per evitare incidenti. Per i più volenterosi c’è un sentiero che sale in cima al passo Namascarð, noi evitiamo perché in lontananza vediamo arrivare nuvole minacciose e abbiamo ancora una meta da raggiungere: il vulcano Kafla.
A circa 7-8 Km dalla Hringvegur si arriva in questa zona goetermale attiva che prende il nome dal vulcano. Anche qui il paesaggio è ricco di bocche fumanti, pennacchi di fumo e puzza di zolfo.
L’area è potenzialmente pericolosa proprio perché molto attiva e sismica.La zona di Leirhnjùkur ricca di solfatare attira molti turisti, per visitare alcune parti però è necessario essere accompagnati da una guida. Noi proseguiamo a piedi dal parcheggio verso il cratere di Viti. Purtroppo inizia a piovere parecchio e il sentiero diventa fangoso. Arriviamo in cima e la vista del laghetto turchese all’interno del cratere ripaga completamente. Bello, peccato per la pioggia.
Dopo esserci asciugati un po’ torniamo a Reykjalið e ci concediamo una buona cena alla fattoria Vogafjos, ottima e caratterstica! ( vedi articolo informazioni pratiche)
Rientriamo tardi ad Akureyri, il lago Myvatn con le sue meraviglie meriterebbe una visita più approfondita, è una zona meravigliosa. Purtroppo trovare da dormire in quest’area è un’impresa difficile, le strutture sono veramente poche, ecco perché abbiamo ripiegato su Akureyri, più attrezzata per accogliere i turisti.
Domani si riparte, siamo pronti per scoprire altri luoghi meravigliosi…pronti per l’episodio 4 ?