24 Dic Rapa Nui, l’Isola di Pasqua
Vi è mai capitato di sentirvi ai confini del mondo? Di essere in un luogo così particolare, isolato, remoto, da farvi provare una sensazione simile?
L’isola di Pasqua ci ha sorpreso…ritrovarsi su una piccola isola in mezzo all’oceano Pacifico, in balia del vento e del mare, lontani dal resto del mondo è stata un’emozione davvero forte quanto inaspettata.
Quando l’aereo atterrò nel piccolo aeroporto dell’isola, Mataveri Airport, ci sentimmo euforici, finalmente si avverava uno dei nostri sogni…Quando però, poco dopo vedemmo ripartire l’aereo, realizzammo che eravamo su una delle isole più remote del pianeta, isolati e lontani da tutto.
Per pochi secondi provammo un po’ di inquietudine, Rapa Nui ( questo è il nome dell’isola in lingua locale) dista 3500Km dalle coste del Cile e circa 4200 da Tahiti…pensammo entrambi di essere davvero nell’ombelico del mondo!!
L’atmosfera e l’energia dell’isola fecero però una magia…l’inquietudine svanì immediatamente, una magnifica sensazione di serenità invase il nostro cuore e la nostra mente: da quel momento in poi il sentimento che provammo fu il desiderio di non lasciare mai più quel posto, di restare per sempre in quest’isola in mezzo all’oceano… si, l’isola di Pasqua è davvero magica.
Sono passati alcuni anni da questo viaggio ma pensare a Rapa Nui ci provoca ancora il classico “tuffo al cuore”.
L’isola di Pasqua appartiene al Cile, è di origine vulcanica e ha forma triangolare, misura circa 24 Km di lunghezza e 12 di larghezza, le sue coste sono prevalentemente rocciose e a picco sul mare, l’interno è brullo e senza alberi; la sua capitale, Hanga Roa, è una gradevole cittadina, pulita ed ordinata.
Queste sono le informazioni che si possono trovare in tutte le guide turistiche…quello che invece nessuno descrive è l’aura magica e il fascino dell’isola; i suoi abitanti giocano un ruolo determinante in tutto ciò, l’accoglienza che riservano ai turisti è speciale, il loro sorriso è speciale. In maggior parte di origine polinesiana hanno una bellezza esotica che contribuisce a creare l’atmosfera.
I veri protagonisti però sono i Moai, le statue in pietra dal misterioso fascino, dalla storia complessa e ancora non chiara, sparse per tutta l’isola.
La costruzione di questi monoliti è avvolta dal mistero, si pensa fossero dei portafortuna, dei protettori dell’isola; quasi tutte le statue hanno lo sguardo rivolto verso l’interno, dando le spalle al mare, proprio per proteggerla. Venivano costruiti in zone particolari, le cave, dove sono stati trovati alcuni esemplari non ancora ultimati. Dalle cave venivano trasportati su rulli formati da tronchi d’albero fino alla destinazione finale. Pare che proprio la richiesta continua di tronchi per il trasporto sia stata la causa dello sterminio di tutte le foreste presenti sull’isola.
Una delle teorie più accreditate dice che i primi abitanti di Rapa Nui arrivarono sull’isola dalla Polinesia, più precisamente dalle isole Marchesi intorno al IV- V secolo. Le leggende raccontano dell’arrivo di due diversi popoli: il popolo dalle “lunghe orecchie” o “popolo corpulento” e quello dalle ” corte orecchie” o “popolo esile”. Vi furono guerre tra queste due popolazioni, divisioni in clan, battaglie per il cibo. E costruire i Moai sempre più grandi era simbolo di potere.
Con il passare dei secoli la deforestazione, l’aumento della popolazione e la conseguente scarsità di cibo misero a dura prova gli abitanti di Rapa Nui. Quando gli Europei scoprirono l’isola( il giorno di Pasqua del 1722) la grandiosità di questa civiltà era già in crisi, la popolazione allo stremo delle forze e molte statue distrutte.
L’arrivo degli Europei fu comunque un vero guaio per gli abitanti di Rapa Nui perché portarono malattie a loro sconosciute che decimarono definitivamente la popolazione.
Quello che si può osservare oggi è comunque un paesaggio meraviglioso, punteggiato di statue dallo sguardo misterioso che sembrano custodire grandi segreti.
Noleggiare un’auto o una moto è il mezzo più comodo per visitare l’isola, per poter vedere i siti archeologici, le spiagge, splendidi panorami, soprattutto se si hanno a diposizione pochi giorni.
Passeggiate a piedi, in bicicletta o a cavallo sono una splendida opportunità per assaporare al meglio pace e silenzio di questa remota isola.
I luoghi da non perdere di Rapa Nui
Ranu Raraku
Cratere vulcanico e “cava” principale da dove venivano prelevati i blocchi di tufo per costruire i Moai. Qui si possono vedere statue ancora non completate, un Moai gigante alto 21 metri e percorrendo il sentiero di cresta si può fare tutto il giro del cratere. Un posto davvero magico!
Ranu Kao
Il cratere vulcanico vicino ad Orongo e uno dei luoghi più suggestivi dell’isola: Si può camminare lungo il bordo del cratere e godere di questo panorama unico e meraviglioso.
Orongo
La strada per arrivare qui è molto panoramica, si possono ammirare magnifici scorci dell’isola; il sito è molto importante, le tipiche case, affacciate sull’oceano, danno un’immagine di quella che era la vita di questo popolo.
Orongo è parte del Parco Nazionale Rapa Nui ed è a pagamento
La spiaggia di Anakena
La spiaggia più bella dell’isola, con un sito archeologico alle spalle molto affascinante, l’unica zona dove sono presenti alcune palme.
Ahu Tongariki
Un sito con 15 Moai, l’Ahu più grande dell’isola e uno dei più affascinanti. Il paesaggio è splendido.
Ahu Te Pito Kura
Vicino alla Bahia La Perouse vi è un grande Moai, adagiato a terra con la sua acconciatura poco distante.
La particolarità del luogo è una pietra,Te pito Kura, da cui il sito ha preso il nome e che pare significhi “ombelico della Luce.
La leggenda dice che la pietra abbia qualcosa di magico; si trova a pochi metri dal Moai, sulla sinistra.
Ahu Tahai
Sito vicino a Hanga Roa dove si possono ammirare 3 Ahu restaurati. Il momento ideale per visitarlo è al tramonto…una luce meravigliosa e il sussurro del mare vi lasceranno senza parole.
Aku Akivi
Situato nell’entroterra ha la particolarità di avere 7 Moai con lo sguardo rivolto verso il mare; anche in questo caso comunque sono stati eretti per proteggere un villaggio, probabilmente importante. Le statue, nei giorni di equinozio, hanno gli sguardi rivolti verso il punto dove tramonta il sole.
Come arrivare a Rapa Nui
Dall’Italia il viaggio è certamente lunghissimo, ma si può approfittare per fare il viaggio a step, per esempio fermandosi a Santiago del Cile per un paio di giorni. Noi restammo 3 giorni, tempo di visitare la città, assorbire il fuso orario, organizzare le tappe successive del viaggio. Poi da Santiago con un volo interno di circa 4-5 ore si arriva a Rapa Nui; in bassa stagione i voli sono 3-4 a settimana, in alta stagione si arriva a 6 voli settimanali. E’ fondamentale organizzare nei dettagli il viaggio proprio per ottimizzare i tempi. La compagnia aerea è la LATAM Airlines.
E’ possibile arrivare anche da Tahiti sempre con un volo della LATAM, ma il tragitto è ancora più lungo.
Il costo è purtroppo abbastanza elevato ma vi assicuriamo che ne vale assolutamente la pena.
Un modo per risparmiare è visitare l’isola in bassa stagione, cioè nella nostra estate: Il clima è comunque mite e gradevole, forse un po’ più variabile ma comunque buono.
Dove dormire
L’offerta è abbastanza ampia, per tutte le tasche. Noi vi suggeriamo di cercare tra le strutture più piccole e a conduzione familiare, oltre ad essere più economiche vi permetteranno di entrare in contatto con le gente del posto e conoscere la particolare cultura in modo più approfondito.
Provare la sensazione di essere ai confini del mondo è una emozione che si ricorda per sempre…e la magia di Rapa Nui rimane nel cuore, scolpita in modo indelebile…