Pompei, Ercolano e il Vesuvio- Diario di Viaggio

Pompei, Ercolano e il Vesuvio- Diario di Viaggio

Pompei, Ercolano e il Vesuvio…tre luoghi legati indissolubilmente da un evento drammatico, potente, catastrofico. Un evento che nel 79 d.C. ha stravolto completamente questa zona, un’eruzione vulcanica senza precedenti ha distrutto interi paesi, ucciso gli abitanti, sepolto sotto strati e strati di lava e cenere ogni cosa.

Pompei ed Ercolano per secoli sono scomparse dalla faccia della terra, dimenticate… poi verso la fine del 1500, nella zona dove sorgeva l’antica Pompei, l’architetto Domenico Fontana nel costruire un canale per convogliare le acque del fiume Sarno, scopre alcuni reperti. Nonostante ciò manca ancora  la consapevolezza di quel che si cela nel terreno.

Nel secolo successivo molti studiosi sostennero l’esistenza di antiche città nell’area vesuviana,  nell’altipiano Civita formato dal materiale fuoriuscito dal vulcano, ma solo nel XVIII secolo, sotto il regno di Carlo di Borbone,  iniziarono i primi veri scavi.

Nei secoli successivi pian piano Pompei, Ercolano, Stabia vennero alla luce e subito si capì la grandezza e l’importanza di questi ritrovamenti. Quello che gli archeologi scoprirono lasciò il mondo a bocca aperta: palazzi con dipinti meravigliosi, botteghe, strade, piazze, monumenti, oggetti di vita quotidiana…stupefacente!!

Un lavoro lungo e faticoso quanto delicato, che continua ancora oggi.

La visita di Pompei ed Ercolano ci ha emozionato molto, abbiamo avuto la sensazione di trovarci proiettati indietro nel tempo. Camminando tra le vie di queste due città si percepisce ancora vita e non morte; sono così ben conservate e splendide che ci si aspetta di veder comparire gli abitanti, ci si aspetta di vedere ancora vita.

Siamo andati anche in cima al Vesuvio,  dalla sua vetta ci si rende conto di quanto spaventosa sia stata questa eruzione, quando estesa l’area interessata dall’evento. Percorrendo il sentiero verso la cima un mix di sensazioni: stupore, paura, meraviglia, rispetto, potenza…il Vesuvio è tutto questo e nonostante rappresenti un pericolo per coloro che vivono alle sue pendici, la gente lo ama e lo rispetta, è parte di loro; difficile da comprendere ma quando lo si osserva, si viene rapiti dal suo fascino

Ci siamo decisamente innamorati di questa zone e appena possibile torneremo per completare la nostra conoscenza: Stabia, Boscoreale, i Campi Flegrei…tante bellezze da scoprire.

Nelle righe seguenti il nostro diario di viaggio, continuazione di quello dedicato ad Ischia…

4 Ottobre 2018

Stiamo per lasciare Ischia e come ogni volta, lasciare un luogo in cui siamo stati bene è difficile…

Oggi in terrazza c’è un po’ di vento ma riusciamo ugualmente a fare colazione fuori, guardando il mare e la baia di Sant’Angelo. Anche questa mattina i due gattini Michela e Giacomino ci fanno compagnia.

Alle 9,15 abbiamo il taxi in piazza che ci aspetta…è proprio ora di andare… Salutiamo Francesca, Enrico e tutto il resto della famiglia di “Casa Antonio” con un pizzico di emozione; grazie  a loro ci siamo sentiti a casa, il B&B è a nostra dimensione, semplice ma confortevole, in posizione spendida. Abbiamo apprezzato le colazioni in terrazza con prodotti locali, molti dei quali preparati in casa da Francesca: deliziose marmellate, yogurt, torte ma anche frittelle di salvia e zucca grigliata, la tisana calda preparata con le erbe fresche dell’orto… una colazione non convenzionale ma proprio per questo speciale.

Arrivati in porto prendiamo l’aliscafo delle 10.15 per Napoli…ciao Ischia, torneremo!!

Prendere l’aliscafo non è stata una buona idea: rispetto al traghetto costa 10€ in più a persona,  non hai la possibilità di stare all’aperto per vedere il panorama (la nostra imbarcazione aveva anche i vetri opachi quindi non si vedeva davvero nulla) e il tempo risparmiato non è tanto quindi meglio godersi una mini crociera con il classico traghetto.

Arrivati a Napoli c’è ad attenderci un taxi prenotato da Francesca, così in circa quaranta minuti arriviamo a Pompei.

Al B&B “Il Vecchio Fauno” ci accolgono con la classica cordialità napoletana! Ci forniscono molte utili informazioni sul parco archeologico e sulla città nuova, dove cenare e come muoversi.

Così dopo una veloce rinfrescata andiamo subito al parco archeologico.

Il biglietto costa 15€ a persona, cerchiamo di prendere una guida per piccoli gruppi al costo di 12 € a persona; siccome però è ora di pranzo non ci sono persone sufficienti a formare un gruppo quindi dobbiamo rinunciare. Optiamo per l’audioguida, 13 € due trasmettitori e finalmente entriamo nelle città antica di Pompei, dall’ingresso di Porta Marina

Emozione pura…

Non immaginavamo di vedere tanta bellezza…è come fare un tuffo nel passato, ci si trova improvvisamente immersi nella vita di 2000 anni fa: case, botteghe, strade…è come se tutto fosse addormentato ma da un momento all’altro potesse  svegliarsi e riprendere la vita di tutti i giorni…

Tutto ciò è incredibile e allo stesso tempo sconvolgente:  in poche ore un’intera popolazione, le loro case, i loro progetti, il loro futuro spazzato via dalla furia del Vesuvio…nessuno ha avuto scampo, tutto è stato sepolto dalla cenere e per secoli Pompei è scomparsa dalla faccia della terra. Era l’anno 79 d.C.

I primi ritrovamenti documentati avvennero intorno al 1500, mentre si cercava di canalizzare il corso del fiume Sarno. Non si cercò oltre fino al  XVIII secolo, quando altri casuali ritrovamenti fecero capire che nascosto sotto il terreno c’era qualcosa…

Da allora gli scavi non si sono mai completamente fermati, hanno avuto alcuni momenti alti e altri bassi ma gli archeologi hanno lavorato e lavorano tuttora con impegno e amore infinito per riportare alla luce questo inestimabile patrimonio.

Alcune casa colpiscono più di altre, ad esempio il panificio di Popidio Prisco, con le sue macine e il forno…

Oppure uno dei primi esempi di fast food: una bottega dove si vendeva cibo caldo, che si poteva consumare nel giardino interno o portare via

Di notevole pregio l’affresco dietro al bancone

La palestra grande, dove allenare il fisico

La casa per appuntamenti amorosi “Lupanare”

Le terme centrali

Siamo rimasti all’interno degli scavi fino alla chiusura, la bellezza di mosaici, dipinti, case e giardini ci ha completamente rapito.

L’audioguida non è stata la scelta migliore: molte descrizioni sono mancanti e le batterie del trasmettitore di Umberto sono terminate dopo meno di tre ore di utilizzo. Abbiamo protestato ma ci hanno risposto con sufficienza, anzi sembrava fosse colpa nostra perché ci siamo dilungati nella visita…và beh lasciamo stare le polemiche… lo splendore di Pompei ripaga di ogni cosa.

Il tramonto ci regala una luce stupenda

 

5 Ottobre 2018

La giornata non è limpida come speravamo ma dalla finestra del B&B  il Vesuvio ci appare in tutto il suo splendore…e cosi decidiamo di fare l’escursione sul vulcano.

Seguiamo il suggerimento del proprietario del B&B, Daniele:  invece di prendere uno dei tanti bus turistici che portano in cima al Vesuvio e che costano dai 10 € in sù a persona, prendiamo l’autobus di linea che fa Pompei-Vesuvio. Costa solo 3.10 € a testa e ci sono parecchie corse al giorno.

Il capolinea è  all’Ingresso degli scavi “Anfiteatro” e ferma anche davanti al secondo ingresso, Porta marina.

Partiamo con il bus delle 9.40, non è proprio di ultima generazione, infatti ha qualche problema a partire ma dopo qualche tentativo si và.

L’autista è simpaticissimo, parliamo del più e del meno, ci racconta alcune cose sulle eruzioni del vulcano e sui suoi film preferiti, tutta la serie di Fantozzi. Così ridiamo allegramente sulle disavventure del ragioniere, ricordando alcune storiche scene.

Intanto la strada inizia a salire, l’autobus ci porterà fino a quota 1000 metri, dove ci sono i parcheggi e la biglietteria. Da lì si prosegue a piedi fino alla cima del vulcano, sono circa 200 metri di dislivello.

Il paesaggio inizia ad essere molto bello, si vedono le colate di lava, tra cui quella dell’ultima eruzione del 1944; la vista su Napoli, Ischia e Procida è splendida.

L’autista accosta il bus lungo la strada per darci la possibilità di fotografare il panorama.

Al momento di ripartire però l’autobus non ne vuole sapere…è praticamente bloccato! Abbiamo parlato troppo di Fantozzi??? Forse sì…

Dopo molti tentativi e una cinquantina di bus che ci hanno superato, l’autista decide di chiamare i soccorsi. Tutti i passeggeri sono pazienti,  prima o poi qualcuno arriverà ad aiutarci!

Dopo circa quaranta minuti arriva il bus successivo della stessa compagnia che ci carica tutti. Il nostro autista rimane ad aspettare il soccorso stradale.

Arriviamo al parcheggio in circa dieci minuti, facciamo il biglietto di Ingresso al parco ( 10€ ciascuno) e iniziamo a percorrere il sentiero verso la vetta. La mulattiera è ben tracciata, facilmente percorribile, consigliamo però un paio di scarpe comode perché il fondo, formato da lava sbriciolata, è un pochino scivoloso; anche se abbiamo visto gente salire con ciabatte infradito secondo noi è meglio indossare scarpe chiuse.

Il panorama è sempre spettacolare, ma quando si arriva finalmente sul bordo del cratere si rimane a bocca aperta.

Purtroppo le foto non rendono l’idea ma sembra di essere su un pianeta alieno…

L’atmosfera è surreale e carica di fascino, il cratere non è molto profondo, in alcune zone lungo le pareti si vedono delle fumarole che sembrano voler ricordare a tutti che LUI è un vulcano attivo e  potenzialmente pericoloso!

E’ possibile percorrere circa metà del bordo cratere, dalla parte nord a quella sud.

A nord si ammira il panorama verso Napoli, Ischia ed Ercolano, a sud verso Pompei, Capri e Sorrento

Lungo il tragitto ci sono un paio di chioschi ristoro e vendita souvenir. Ad un certo punto il sentiero termina e non è più possibile proseguire.

Torniamo indietro piano piano, abbiamo voglia di osservare ancora il cratere e le sue strane formazioni rocciose.

Noi siamo particolarmente attratti dai vulcani e quindi forse il nostro è un giudizio di parte, ma questa è un’escursione che raccomandiamo, da non perdere!

Riprendiamo il bus che ci riporta a Pompei alle 14 circa, il tragitto questa volta è senza intoppi. Vediamo il bus di stamattina ancora fermo lungo la strada e l’autista ancora lì, sono arrivati però i meccanici e ci auguriamo risolvano il tutto al più presto!

Arrivati a destinazione visitiamo il Santuario della Beata Vergine del Rosario, la chiesa più famosa di Pompei. Effettivamente è splendida, non facciamo foto all’interno perché è in corso una funzione, stasera ci sarà anche la processione.

Da lontano osserviamo ancora sua Maestà il Vesuvio e cerchiamo di immaginare cosa è accaduto nel lontano 79 d.c in questa zona, una storia tanto incredibile quanto drammatica…

6 Ottobre 2018

Oggi escursione agli scavi di Ercolano. Sempre su suggerimento del titolare del B&B, raggiungiamo il sito in treno, con la Circumvesuviana.

Partiamo da Pompei alle 9.40, stazione di Villa dei Misteri, proprio di fronte agli scavi di Porta marina.

Siamo fortunati perché il treno è in arrivo, il capostazione ci dice che i treni sono tutti in ritardo e se perdiamo questo non si sa quando passerà il successivo…

Il costo del biglietto e di 2€ a persona. Il treno è poco più di un tram però è veloce e alle 10 siamo ad Ercolano.

Gli scavi si raggiungono in 10 minuti a piedi. Il biglietto di ingresso costa 11€ ciascuno e non fanno entrare con zaini tipo bagaglio a mano come il nostro. Dopo una lunga contrattazione con l’addetto, ne lasciamo uno al deposito bagagli e teniamo con noi il più piccolo con macchina fotografica, obiettivi  e una bottiglia d’acqua.

Si accede al sito arrivando dall’alto, si ha così una veduta d’insieme della città, che transmette immediatamente tutto il suo fascino.

Vi sono 3 vie principali, iniziamo a percorrere la prima, osservando subito alcune meraviglie.

Anche questa città , come Pompei, è incredibile: sono luoghi unici al mondo, una fotografia in tre dimensioni della vita all’epoca dell’eruzione.

La differenza con Pompei sta nel fatto che ad Ercolano il vulcano ha gettato nubi di gas ad altissime temperature che hanno ucciso gli abitanti per shock termico; successivamente è arrivata una colata di fango e lava fluida che hanno riempito ogni angolo della città e sommerso con oltre 20 metri di materiale tutto quello che c’era. Nei secoli aria e acqua non si sono infiltrate a causa della tipologia di roccia che si è formata e parecchio materiale organico, come il legno,  si è conservato senza deteriorarsi ulteriormente.

A Pompei invece il Vesuvio ha riversato una pioggia di cenere e lapilli, soffocando ogni forma di vita e seppellendo l’intera città sotto uno strato di leggera polvere rovente. Qui acqua e aria hanno avuto la possibilità di infiltrarsi perché la roccia che si è formata dopo il raffreddamento è pomice, molto  porosa, così  il materiale organico si è deteriorato definitivamente.

Si è capito che gli abitanti della zona non sapevano che il Vesuvio fosse un vulcano, non vi erano state eruzioni precedenti a memoria d’uomo, quindi sono stati letteralmente colti di sorpresa, forse senza nemmeno capire cosa stava succedendo.

Il vulcano ha eruttato così tanto materiale da “allungare” la costa di circa 400 metri…pazzesco!

Anche qui come a Pompei gli scavi continuano, sicuramente sotto la città nuova ci sono ancora molte cose da scoprire.

Quello che è  stato trovato finora mostra una città di una bellezza sorprendente, case semplici e botteghe ma anche tante ville signorili, ricche di affreschi e mosaici.

Il legno è ancora visibile nelle travi delle case, in alcune scale e in una delle abitazioni più belle vi è una porta scorrevole… ci ha lasciato senza parole…noi non abbiamo inventato proprio nulla che gli antichi non avessero già costruito.

La porta è visibile sul fondo della stanza, prima della vetrata.

Tra le curiosità vi è sicuramente la pressa in legno che serviva per stirare gli abiti; è stata ritrovata nella bottega di un artigiano  ed è unica nel suo genere.

E che dire della bottega del fornaio, con le macine

e il forno

Spettacolari le terme, con bellissime vasche in marmo e pavimenti di mosaico



 

Anche ad Ercolano ci sono esempi di Bar -Tavola calda, che all’epoca si chiamavano Taberna: la gente abitualmente consumava il pranzo fuori casa e in questi locali si vendeva cibo caldo che poteva essere consumato in loco o portato via. Ecco il bancone con all’interno le giare che mantenevano calde le vivande.

Attualmente gli archeologi stanno lavorando per riportare alla luce una villa immensa, la casa dei Papiri, che si trova sotto la città nuova di Ercolano. Ci auguriamo di poterla vedere presto, al momento non è ancora aperta al pubblico, sicuramente sarà un’altra meraviglia!

Ancora qualche immagine dell’interno di alcune case

e una via

Meraviglioso vero?

7 Ottobre 2018

Ultimo giorno di vacanza, stasera un aereo ci riporterà a casa.

Andiamo nuovamente al parco archeologico di Pompei, ci sono ancora tante cose da vedere!

Essendo la prima domenica del mese l’ingresso è gratuito per tutti, è necessario comunque farsi dare fisicamente il biglietto alla cassa ( e quindi fare la coda!).

Passeggiando tra le antiche vie riusciamo a vedere alcune domus che erano chiuse l’altro giorno: a causa della carenza del personale di sorveglianza alcune sono aperte al mattino, altre al pomeriggio.

Visitiamo la “casa della Venere in Conchiglia”, ricca di splendidi dipinti. Il più famoso è quello che da il nome alla casa  e ritrae Venere, è posizionato al fondo del piccolo giardino proprio di fronte all’ingresso.

La sua bellezza lascia senza parole

Accanto vi è una rappresentazione di Marte, amante di Venere.

La “casa della Venere in conchiglia” è un bellissimo esempio di Domus romana, cioè l’abitazione privata delle famiglie facoltose dell’epoca. Erano costituite da un ingresso (Fauces) affiancato da un paio di stanze che generalmente venivano date in affitto e utilizzate come botteghe con accesso sulla via (Tabernae), poi si accedeva all’atrio (Atrium) dove generalmente vi era posizionata la cisterna per la raccolta dell’acqua piovana ( Impluvium), oppure come in questa domuns, in un giardino circondato da portici (Peristilio); affacciate a questi cortili o giardini vi sono le stanze da letto (Cubiculum), il soggiorno-studio (Tablinum) considerato il cuore della domus e la stanza da pranzo; dal Tablinum, in alcune abitazioni si accedeva ad un giardino, ricco di molte piante.

I plebei abitavano in case con sistemazioni per più famiglie, le Insulae, praticamente dei condomini dell’antichità.

Un’altra casa particolare è la “Casa di Romolo e Remo”, situata su via Marina, in una zona prestigiosa della città. Questa casa apparteneva sicuramente ad una famiglia facoltosa, sono stati ritrovati parecchi oggetti di pregio che confermano questa ipotesi ( argenterie, scale in marmo, monete ecc) ; La casa possedeva numerosi dipinti, purtroppo alcuni, come la lupa che allatta Romolo e Remo, sono andati perduti durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, altri fortunatamente sono ancora visibili: guardate la bellezza di questo particolare con alcuni animali.

Tappa successiva è stata la “Villa dei misteri” : situata leggermente fuori le mura della città è stata scoperta agli inizi del 1900 ed è un esempio di villa residenziale ed agricola; dopo il terremoto che colpì la zona nel 62 d.C, la villa subì alcune ristrutturazioni e quando ci fù l’eruzione nel 79 d.C. tali lavori erano ancora in corso. Ecco il porticato d’ingresso, circondato da piante aromatiche.

 

La parte residenziale della casa presenta affreschi meravigliosi, di una bellezza che lascia senza parole e che dimostrano il tenore di vita elevato dei proprietari.

La stanza più famosa è la sala da pranzo, il Triclinio, dove le pareti presentano dipinti davvero splendidi: una serie di pannelli raffigurano una storia i cui protagonisti sono Dioniso ed Afrodite, storia a lungo discussa dagli studiosi anche a causa di un pannello con scena erotica.

I colori sono sgargianti, il classico rosso pompeiano qui è davvero spettacolare.

La vista di questa villa è stata veramente emozionante, uno splendore che conquista chiunque visiti il complesso.

Rientrati in città, troviamo aperta la “Casa del Fauno”, il cui nome deriva dalla magnifica piccola statua in bronzo ritrovata al centro dell’Impluvium. Grazia e delicatezza insieme.

Di notevole pregio anche il pavimento

 

E’ una delle abitazioni più grandi di tutta la città ed apparteneva sicuramente ad una persona colta, la scritta “HAVE”  in mosaico colorato sul pavimento dell’ingresso, denota conoscenza della lingua latina.

Proseguendo ammiriamo ancora tante meraviglie…

e ancora una volta il foro, con le sue statue.

Pompei, Ercolano e tutta la zona intorno al Vesuvio sono luoghi che almeno una volta nella vita si dovrebbero visitare. Noi sicuramente torneremo ancora, anche perché gli scavi continuano e le meraviglie che questo territorio ha ancora da regalare sono infinite.

Se volete approfondire la vostra conoscenza su questi siti vi segnaliamo i seguenti link:

http://www.pompeiisites.org/

http://ercolano.beniculturali.it/

https://www.parconazionaledelvesuvio.it/

Molto bello ed interessante è  il libro di Alberto Angela “I tre giorni di Pompei”

 

A presto!